Ida Magli – Società
L’Europa in cui siamo costretti a vivere è un’Europa profondamente comunista, livellata verso il basso, che impedisce lo sviluppo delle singole nazioni.
L’Europa in cui siamo costretti a vivere è un’Europa profondamente comunista, livellata verso il basso, che impedisce lo sviluppo delle singole nazioni.
La cosa che mi dà tristezza non è la gravità delle collusioni istituzionali a tutti i livelli, né la scarsa preparazione di molti inquirenti che si traduce in una mancata tutela del cittadino. Questo ho imparato ad accettarlo, perché viviamo in una democrazia troppo giovane perché sia veramente una democrazia. Le mentalità e i costumi di secoli non possono cambiare in pochi anni. L’oligarchia mascherata in cui viviamo, in fondo, un giorno dovrà finire per dare spazio ad una nuova era.
Fra coloro che amano la libertà per convinzione e coloro che amano la libertà a parole vi è una divergenza sostanziale: i primi sono convinti che la libertà rimedia ai mali che può produrre, perché al tempo stesso eccita energie nuove, spinge alla formazione di libere associazioni, sviluppa contrasti politici e sociali dai quali derivano i necessari assestamenti; gli altri, invece, hanno paura della libertà e cercano sempre il modo di imbrigliarla con una continua e crescente legislazione e con un’azione politica vincolatrice, che finiscono per soffocarla.
Il maggior numero di multe fatte non è quello per eccesso di velocità ma quello per eccesso di necessità di cassa delle amministrazioni.
In Italia ci sono voluti 2500 anni per costruire una specie di stato sociale e una trentina per distruggerlo.
L’undici di settembre 2001 la Storia ha davvero voltato pagina. Credo che nessuno di noi, ancora, riesca a comprendere fino in fondo come la nostra vita non sarà mai più uguale. Come le nostre esistenze, individuali e di comunità, siano per sempre mutate.
Il male peggiore di questa società è andare così di corsa da non avere il tempo di aspettare che i bambini finiscano di giocare.