Ilaria Pasqualetti – Figli e bambini
Crescere i figli è un enorme fatica, ma la soddisfazione che riescono a dare è insostituibile.
Crescere i figli è un enorme fatica, ma la soddisfazione che riescono a dare è insostituibile.
Col passare del tempo e osservando le persone mi sono resa conto che non tutte possono viaggiare al mio fianco, soprattutto se sono persone che hanno una visione delle cose importanti della vita totalmente diversa dalla mia.
A che serve dover capire a tutti i costi il perché di ciò che è accaduto, serve solo a rodersi il fegato per poi avere la certezza che era solo stupidità.
Non si è mai troppo lontani quando i cuori si amano.
Cosa sarebbe il mondo senza il sorriso di un bambino che è felice solo per aver ricevuto un giocattolo, quello che dovremmo fare tutti noi per aver ricevuto il suo sorriso.
Grazie ai nostri figli noi diventiamo le persone complete e migliori.
“Che palle, sta storia.” Sta storia è la sua storia, la nostra storia, ma lui non vuole sentirla. Da piccolo era più curioso, più coraggioso, faceva qualche domanda in più. Guardava quel padre ragazzo, quella fotografia di Diego sul frigorifero, tenuta da una calamita, ingiallita dai vapori della cucina. Mi stringeva, mi restava addosso. Crescendo non ha più chiesto nulla. Il suo universo s’è ristretto ai suoi bisogni, ai suoi piccoli egoismi. Non ha voglia di complicarsi la vita, i pensieri. Per lui suo padre è Giuliano, è lui che lo ha accompagnato a scuola, che lo ha portato dal pediatra. È lui che gli ha dato quello schiaffo al mare, la volta che si è tuffato con poca acqua sotto.
Col passare del tempo e osservando le persone mi sono resa conto che non tutte possono viaggiare al mio fianco, soprattutto se sono persone che hanno una visione delle cose importanti della vita totalmente diversa dalla mia.
A che serve dover capire a tutti i costi il perché di ciò che è accaduto, serve solo a rodersi il fegato per poi avere la certezza che era solo stupidità.
Non si è mai troppo lontani quando i cuori si amano.
Cosa sarebbe il mondo senza il sorriso di un bambino che è felice solo per aver ricevuto un giocattolo, quello che dovremmo fare tutti noi per aver ricevuto il suo sorriso.
Grazie ai nostri figli noi diventiamo le persone complete e migliori.
“Che palle, sta storia.” Sta storia è la sua storia, la nostra storia, ma lui non vuole sentirla. Da piccolo era più curioso, più coraggioso, faceva qualche domanda in più. Guardava quel padre ragazzo, quella fotografia di Diego sul frigorifero, tenuta da una calamita, ingiallita dai vapori della cucina. Mi stringeva, mi restava addosso. Crescendo non ha più chiesto nulla. Il suo universo s’è ristretto ai suoi bisogni, ai suoi piccoli egoismi. Non ha voglia di complicarsi la vita, i pensieri. Per lui suo padre è Giuliano, è lui che lo ha accompagnato a scuola, che lo ha portato dal pediatra. È lui che gli ha dato quello schiaffo al mare, la volta che si è tuffato con poca acqua sotto.
Col passare del tempo e osservando le persone mi sono resa conto che non tutte possono viaggiare al mio fianco, soprattutto se sono persone che hanno una visione delle cose importanti della vita totalmente diversa dalla mia.
A che serve dover capire a tutti i costi il perché di ciò che è accaduto, serve solo a rodersi il fegato per poi avere la certezza che era solo stupidità.
Non si è mai troppo lontani quando i cuori si amano.
Cosa sarebbe il mondo senza il sorriso di un bambino che è felice solo per aver ricevuto un giocattolo, quello che dovremmo fare tutti noi per aver ricevuto il suo sorriso.
Grazie ai nostri figli noi diventiamo le persone complete e migliori.
“Che palle, sta storia.” Sta storia è la sua storia, la nostra storia, ma lui non vuole sentirla. Da piccolo era più curioso, più coraggioso, faceva qualche domanda in più. Guardava quel padre ragazzo, quella fotografia di Diego sul frigorifero, tenuta da una calamita, ingiallita dai vapori della cucina. Mi stringeva, mi restava addosso. Crescendo non ha più chiesto nulla. Il suo universo s’è ristretto ai suoi bisogni, ai suoi piccoli egoismi. Non ha voglia di complicarsi la vita, i pensieri. Per lui suo padre è Giuliano, è lui che lo ha accompagnato a scuola, che lo ha portato dal pediatra. È lui che gli ha dato quello schiaffo al mare, la volta che si è tuffato con poca acqua sotto.