Ilaria Pasqualetti – Stati d’Animo
Alle volte mi fa più piacere stare sulle palle che sapere che sto simpatica, almeno qualcosa di ciò che penso e faccio arriva e si capisce.
Alle volte mi fa più piacere stare sulle palle che sapere che sto simpatica, almeno qualcosa di ciò che penso e faccio arriva e si capisce.
Mi macina la furia di certe mie notti che colano da un cielo a coprire anche gli astri e non lasciare visione alcuna, se non una mano tesa che cerca di farsi strada. Le ciglia paiono spago e le lacrime, aghi. Un’impuntura inversa che mi lascia scucita anziché intessuta. Senza orlo, sfilata.
Oggi è una di quelle giornate in cui avrei voglia di essere compreso… avrei voglia di sguardi, di mani che si sfiorano, abbracci morbidi, di occhi negli occhi e… non una parola,perché sarebbe superflua.
Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta, ma a distanza di molto tempo, quando la si ricorda; perchè il ricordo non si spegne.
“C’è una parte di te, inaccessibile, ma che vedo e sento. Non percepisco, argini da oltrepassare. Il non aprirti mai completamente, fanno di te un impenetrabile mistero. Solo inverni, dentro i malinconici occhi tuoi”. Spesso mi dicono ciò, ma io sono fatto così e non esiste in me, nulla di inaccessibile. Se non l’incapacità innata di sapere condividere, quello che neppure io, so di me.
Buoni si nasce. Cattivi si diventa dopo aver preso infinite fregature da tutte quelle persone che si reputavano gentili, educate e soprattutto sincere.
Beh, chiunque può sopportare un dolore tranne chi ce l’ha.