Ilaria Pasqualetti – Tristezza
Più non vuoi vedere e più sei costretto a farlo, gli occhi purtroppo trasmettono al cuore anche le cose più brutte e alle volte vedere significa soffrire.
Più non vuoi vedere e più sei costretto a farlo, gli occhi purtroppo trasmettono al cuore anche le cose più brutte e alle volte vedere significa soffrire.
Fingere un sorriso è molto più facile che spiegare perché sei triste.
Fuori dalla finestra si sentono solo i grilli cantare, poi il nulla, un silenzio sepolcrale! È in questa situazione che riflettere fa più male. Troppi “perché?”, vorrei la serenità di quel canto, ma dentro il mio cervello va in onda una tempesta! Nulla è certo, tutto è precario e il futuro? Un punto di domanda infinito! Pensare troppo fa male, meglio premere il pulsante giusto [off].
Sorridere dovrebbe essere così facile, eppure ne vedo pochissimi, sarà che a me basta poco per farlo uscir fuori che non capisco come si possa vivere senza.
Parole che non leggerai mai. Quella lettera ferma dentro il mio cuore, scritta nella notte quando la solitudine era palpabile, lettere che si susseguivano veloci e limpide dettate, non dalla mente ma dalla stessa anima. Questa lettera che non potrai mai leggere, resterà qui in me.
Amore e dolore vanno di pari passo ma in direzioni opposte, nel mezzo la mia anima.
Capita, di sentirsi vuoti dentro. Di fermarsi, osservarsi e non riconoscersi più. Non siamo cambiati. No. Siamo solo, pian piano, distrutti. Ti senti l’anima a brandelli e ti chiedi come hai fatto a non accorgertene. Ma lo sapevi. Lo sapevi benissimo. Il fatto è che l’hai sempre tenuto nascosto, agli altri e a te stessa. Hai finto sorrisi ricacciando le lacrime, soffocando sentimenti. E ora hai l’animo pieno di parole non dette e altre che ti hanno spezzato il cuore.