Ingrid Pastorius – Musica
Jaco era un autodidatta, non soltanto sul suo strumento, o nella composizione, ma anche nello studio di registrazione. Quest’uomo sapeva come lavorare, e lo faceva bene.
Jaco era un autodidatta, non soltanto sul suo strumento, o nella composizione, ma anche nello studio di registrazione. Quest’uomo sapeva come lavorare, e lo faceva bene.
Affascinata da una realtà che non ho mai considerato, da un susseguirsi di parole permeate di emozioni capaci di smorzare il volubile animo mio e se parliamo poi della musica essa mi immobilizza, resto sospesa nel tempo, senza fiato, mentre dentro me vi è una scarica di emozioni, un sussulto continuo che mi rilassa e al tempo stesso mi turba, mi eccita. È così strano l’universo umano, ma è così gradevole carpirne i segreti!
Siccome l’eta del jazz ha continuato a vivere nel tempo, a poco a poco è diventata una questione di gioventù. Così che la sua sopravvivenza si può paragonare ad una festa di bambini organizzata dai più anziani.
Avrei molto da dire, ma preferisco rimanere in compagnia dell’amico silenzio ed affidare tutto a Chi conosce i cuori, le anime, le intenzioni, le azioni, in una parola la verità! Confido e confiderò molto ai miei amici fogli bianchi, parole che vestite di musica, potranno andare ovunque, arrivare a chi vorrà ascoltarle, raccontate, attraverso le canzoni, da una voce o in coro.
Se la massa è una sinfonia perfetta, io preferisco essere la stonatura che mal si accorda con il resto della melodia.
Dove finisce il buio inizia la luce, e dove c’è luce inizia la musica.
Vorrei che l’Angelo dentro ognuno di noi prendesse il volo sulla spinta di queste note ribellandosi alla quotidianità che ci fa dimenticare le nostre ali. Più sarà puro e limpido, più volerà in alto. E, dopo aver vagato oltre le nuvole, oltre i pianeti, vicino al sole, sarà bello tornare quaggiù!