Isabel Milù – Abuso
Ma se noi non temessimo la vita più della morte, potremmo giustificare un abuso?
Ma se noi non temessimo la vita più della morte, potremmo giustificare un abuso?
Molti giocano con la vita altrui, mettendo al primo posto l’orgoglio. Ma cos’è? Qualcosa che si mangia? Puoi fregare il fesso, il credulone, ma non me, perché io sono vero, esisto e, se voglio, ti metto in cima alla lista come un pedone da eliminare. Sì, vero, la nostra vita è come una scacchiera, se sei forte e non temi il male, allora metti scacco matto al mondo.
Il potere non è onnipotenza.
Come ti fanno violenza: picchiare la vittima, distruggere l’autostima della vittima, spingere la vittima a sentirsi una fallita, la vittima deve sentirsi sempre a disagio e non essere sicura di niente, solo così comprenderà che il carnefice ha sempre ragione, così il carnefice potrà mantenere il controllo sulla vittima.
Ho urlato tanto, Dio solo sa quanto ho urlato. Urla negli occhi, urla nell’anima, mi faceva male il corpo, mi faceva male il cuore, la mente mia gridava, ma il suono non usciva. Le mie urla correvano impazzite nella testa che scoppiava, nella gola che bruciava… ma si sono spente tra le labbra, con l’orrore, col dolore, col terrore… è lo straziante silenzio nel rumore.
L’uomo astuto, ha la capacità di manovrare a suo piacere, la mente di un indifeso, di chi soffre capovolgendo tutto a suo piacere.
Quando si parla di bambini e donne violentate scende omertoso silenzio.