Iulian Jicmon – Vita
L’uomo è uno spettatore inerme sul palcoscenico della sua vita.
L’uomo è uno spettatore inerme sul palcoscenico della sua vita.
Con le parole costruiamo castelli di sabbia, facciamo prendere forma ai sogni, evadiamo dalle situazioni intricate, spezziamo catene che ci tengono legati ad una vita troppo abitudinaria e monotona, con le parole impariamo a volare e possiamo creare qualsiasi cosa che ci salva da una realtà troppo spesso cruda.
La parola impossibile molte volte ferisce la mia sensibilità, urta e colpisce la mia consapevolezza nel profondo, Ferisce la mia volontà di quella forza; di poter riuscire la dove molti rinunciano. “L’impossibile” è solo una percezione del momento, una folata di vento che non deve essere considerata. Noi siamo un vortice, sospesi nel nulla, dove quel nulla può diventare tutto. Siamo la gravità della nostra volontà, possiamo là dove vogliamo (davvero). Per il resto l’impossibile “è”, e diviene solo una scusa per non provarci rimuginando sul come e quando, continuando a lamentarsi nel vittimismo delle proprie incapacità di reagire, prendendo la propria vita in mano senza mollare mai.
La vita è un tempo da non perdere.
Quanti treni persi, occasioni mancate, amori perduti, abbracci non dati, ti voglio bene non detti. Siamo cosi bravi ad ascoltare la ragione ed ignorare il cuore, ma non siamo altrettanto bravi da smettere di rimpiangere ogni giorno di non averlo fatto.
C’è stato un tempo in cui ho sofferto perché qualcuno si è allontanato dalla mia vita, anche senza una spiegazione ed un perché. Capita che si ci perda così, in pochi attimi. Oggi, volevo ringraziare quelle persone che, andandosene, hanno lasciato il posto e lo spazio per gente nuova, diversa. Che mi ha arricchito e non mi ha più fatto rimpiangere nulla.
Ogni giorno in più di vita è un giorno in meno di vita.