Jack Kerouac – Viaggi e vacanze
Tutti che fanno l’autostop. Tutti che viaggiano sulla ferrovia.
Tutti che fanno l’autostop. Tutti che viaggiano sulla ferrovia.
Quando il viaggio ti fa dimenticare le domande, non cercare improbabili risposte nella destinazione.
La prerogativa di sentirsi a casa propria dappertutto è solo dei re, delle puttane e dei ladri.
L’ultimo sconsolato bang della mia lattina di Desolazione nel vuoto della valle, che ascolto con soddisfazione, nudo. Lontano, lontano alle porte del mondo c’era il vortice di vento che ammoniva come tutti noi saremo spazzati via come trucioli e piangeremo. Uomini dagli occhi stanchi ora lo capiscono, e attendono di deturparsi e putrefarsi, nonostante questo essi conservano egualmente nel cuore il potere d’amare, non so più cosa significhi quella parola. L’unica cosa che voglio è un cono gelato.
Non so cosa sia di preciso: profumi, sorrisi, sensazioni, sguardi o colori che scatenano una reazione di familiarità ed empatia con certi luoghi e certe persone, ma ti entrano nelle vene, le senti tue, ti senti a casa, e vorresti tenere quelle sensazioni sempre con te.
La gente non fa un viaggio. È il viaggio che fa la gente.
Lo so che io sono fatta al contrario, e me ne vanto pure, ma a me stressano più tre mesi di vacanze estive che nove mesi di scuola!