Jean Baudrillard – Scienza e tecnologia
La cosa triste, a proposito dell’intelligenza artificiale, è che le manca l’artificio e quindi l’intelligenza.
La cosa triste, a proposito dell’intelligenza artificiale, è che le manca l’artificio e quindi l’intelligenza.
Ma, si dirà, la scienza è fede? Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere “verità”, nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto – e in questo senso non è fede ma dubbio –, tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all’interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi.
Tutta la conoscenza prescentifica, sia essa animale o umana, è dogmatica; e con la scoperta del metodo non dogmatico, cioè del metodo critico, comincia la scienza.
La persona veramente intelligente tratta la scienza come una buona amica, non come l’unica amica.
Il giornalismo scientifico è troppo importante per essere lasciato ai giornalisti.
Le scoperte dell’uomo hanno ingigantito il progresso, ma il progresso ha fatto crescere l’uomo?
La scienza è l’unica cosa che riesce a spiegare in parte noi stessi e chi ci sta intorno.