Jean-Paul Malfatti – Stati d’Animo
Capita a volte, anche a chi è amato da chi ama, di soffrire per amore, ma per fortuna non invano.
Capita a volte, anche a chi è amato da chi ama, di soffrire per amore, ma per fortuna non invano.
Con occhi di azzurre vedute canta la mia libertà come figlia del vento. Lunghi vigneti come spazi fra i capelli, campi di grano, ulivi e cemento. Troppo lontana la mia libertà fatta di pioggia di neve, di rovi infiniti e bacche. Una corsa nel prato fra i girasoli dei miei dolci anni, la mia libertà agognata. Il temporale che bagna i corpi nel fieno appena colto, la mia libertà difesa. Mentre si apre il cielo su ripidi torrenti che carezzano le pietre, ospiti eterne de greto, la mia libertà costruisce fatica. Ecco, nasce l’arcobaleno col chiarore del primo giorno. Sbadiglia l’alba sul castello di stagnola, saluta anch’essa la libertà conquistata, mia ultima invenzione.
Fermi Tutti. Io non sono perfetta. Io sono solo fantastica. Per i miracoli, chiamate l’800.453.
Non chiedo al vento perché urla o alla neve perché si scioglie al primo sole che porta con sé troppe magagne. Mal sopporto le domande inutili. Mi godo risposte casuali, difficilmente interpretabili e poco chiare, neppure dette, solo intuite, di quelle che tengono in sospeso nella trama intricata dei “forse”. Sono quelle che non mi stancano mai. Tutto il resto è, spaventosa, noia.
Non è convinzione la mia e nemmeno conflitto di personalità, non è nevrosi, è solo scomoda verità.
Spesso ho la “dannata” percezione di essere solo uno specchio e che per conoscermi veramente dovrei riflettermi in un altro specchio.
Sono un mosaico al quale talvolta cambio qualche tassello, mi piace sconvolgere le tinte, le figure, tranne quelle armoniose ed eccetto i colori primari, quelli non cambiano mai.