Jean-Paul Sartre – Frasi Sagge
Non voglio essere letto perché Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita. E poi, chi è quel tribunale per giudicare la mia opera?
Non voglio essere letto perché Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita. E poi, chi è quel tribunale per giudicare la mia opera?
Il tesoro della memoria è alimentato da una matematica “spezzata”, perché il suo ammontare è dato da coloro che si sono separati da noi, che abbiamo perduto.
Non ha senso, lo spiegare. Come un ulteriore crepa sul cuore. Non restituiscono nulla le parole, quando ormai si è già soli. E se questa, è una notte, in cui il mio amore è così malinconico, è perché, i pezzi del cuore non riempiono la vita. La felicità è nascosta. Ritornerà domani. Domani.
Penso come un genio, scrivo come uno scrittore brillante, e parlo come un bambino.
Col freddo si vive di più col fuoco che col cibo.
Si inizia a vivere stipulando un contratto a lungo termine, e sottoscrivendo un innumerevole quantità di rate che ci accompagneranno passo dopo passo durante il cammino della vita, sino a giungere alla maxi rata finale a saldo della quale ci verrà chiesta la restituzione della vita.- Ma cosa avrò in cambio di tante rate? – disse l’uomo al saggio.E il saggio: Il tuo compenso non è dopo la morte, esso è nella vita che avrai vissuto. Se avrai vissuto in modo degno, le rate ti saranno accreditate sotto forma di averi, dignità, amore e comprensione, altrimenti sarai tu a versarle alla vita, perdendo goccia dopo goccia il credito di fiducia che ti era stato dato per il solo fatto d’esser nato.La vita si restituisce alla vita, essa non ha fine, ritorna nel grembo che l’ha generata, più ricca, più povera non importa, essa sarà sempre la benvenuta.
Il tempo è prezioso, non va sprecato, ma somministrato con la dovuta accortezza a chi lo sa apprezzare.