Jean-Paul Sartre – Società
Il fascismo non è definito dal numero delle sue vittime, ma dal modo con cui le uccide.
Il fascismo non è definito dal numero delle sue vittime, ma dal modo con cui le uccide.
La fonte delle organiche deficienze del movimento socialista era anche da cercarsi nella visione fatalistica di una rivoluzione che sarebbe dovuta giungere per un sviluppo automatico, quando il capitalismo fosse arrivato all’ultimo grado della sua maturazione.
I sistemi democratici procedono diversamente, perché devono controllare non solo ciò che il popolo fa, ma anche quello che pensa. Lo Stato non è in grado di garantire l’obbedienza con la forza e il pensiero può portare all’azione, perciò la minaccia all’ordine deve essere sradicata alla fonte. È quindi necessario creare una cornice che delimiti un pensiero accettabile, racchiuso entro i princìpi della religione di Stato.
La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezzà, con tanta grazia o cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.
La società si avvale del diritto di infliggere terribili punizioni all’individuo, ma ha anche il vizio supremo della superficialità e non riesce a comprendere ciò che ha fatto.
La punizione del saggio che rifiuta di prendere parte al governo è vivere sotto il governo di uomini peggiori di lui.
La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà.