Joanne Kathleen Rowling – Libri
Se non finisci in Grifondoro ti diserediamo. Ma non voglio metterti pressione.
Se non finisci in Grifondoro ti diserediamo. Ma non voglio metterti pressione.
Non esiste bene e male… esiste solo il potere e chi è troppo debole per usarlo!
In un remoto recesso della palude,canta un uccello timido, nascosto.Il tordo, solitario,l’eremita rinchiuso in te stesso, che fugge i villaggi, canta a se stesso un canto.Canto della gola sanguinante,canto di vita sgorgato dalla morte (perché, caro fratello, io so bene che se ti fosse impedito di cantare, certamente tu ne moriresti).
Guadato il fiume, valicato il passo, l’uomo si trova di fronte tutt’a un tratto la città di Moriana, con le porte d’alabastro trasparenti alla luce del sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di medusa. Se non è al suo primo viaggio l’uomo sa già che le città come questa hanno un rovescio: basta percorrere un semicerchio e si avrà in vista la faccia nascosta di Moriana, una distesa di lamiera arrugginita, tela di sacco, assi irte di chiodi, tubi neri di fuliggine, mucchi di barattoli, muri ciechi con scritte stinte, telai di sedie spagliate, corde buone solo per impiccarsi a un trave marcio. Da una parte all’altra la città sembra continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d’immagini: invece non ha spessore, consiste solo in un diritto e in un rovescio, come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non possono staccarsi né guardarsi.
1. Eliminare i sensi di colpa.2. Non fare dalla sofferenza un culto.3. Vivere nel presente (o almeno nell’immediato futuro).4. Fare sempre le cose di cui si ha più paura; il coraggio è una cosa che s’impara a gustare col tempo, come il caviale.5. Fidarsi della gioia.6. Se il malocchio ti fissa, guarda da un’altra parte.7. Prepararsi ad avere ottantasette anni.
“Non ne ispira affatto, perlomeno a prima vista”, rise Pipino, notevolmente risollevato dalla lettera di Gandalf. “Ma da noi nella Contea si dice che bello è chi fa la bella vita, e immagino che ci rassomiglieremo tutti, dopo aver passato giorni e notti in mezzo a siepi e in fondo a fossi”.
Mi chiamo Anatolio. Non ho ancora due mesi. Mangio riso e latte ogni cinque ore. Tengo il posto di Raf mentre è via.
Non esiste bene e male… esiste solo il potere e chi è troppo debole per usarlo!
In un remoto recesso della palude,canta un uccello timido, nascosto.Il tordo, solitario,l’eremita rinchiuso in te stesso, che fugge i villaggi, canta a se stesso un canto.Canto della gola sanguinante,canto di vita sgorgato dalla morte (perché, caro fratello, io so bene che se ti fosse impedito di cantare, certamente tu ne moriresti).
Guadato il fiume, valicato il passo, l’uomo si trova di fronte tutt’a un tratto la città di Moriana, con le porte d’alabastro trasparenti alla luce del sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di medusa. Se non è al suo primo viaggio l’uomo sa già che le città come questa hanno un rovescio: basta percorrere un semicerchio e si avrà in vista la faccia nascosta di Moriana, una distesa di lamiera arrugginita, tela di sacco, assi irte di chiodi, tubi neri di fuliggine, mucchi di barattoli, muri ciechi con scritte stinte, telai di sedie spagliate, corde buone solo per impiccarsi a un trave marcio. Da una parte all’altra la città sembra continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d’immagini: invece non ha spessore, consiste solo in un diritto e in un rovescio, come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non possono staccarsi né guardarsi.
1. Eliminare i sensi di colpa.2. Non fare dalla sofferenza un culto.3. Vivere nel presente (o almeno nell’immediato futuro).4. Fare sempre le cose di cui si ha più paura; il coraggio è una cosa che s’impara a gustare col tempo, come il caviale.5. Fidarsi della gioia.6. Se il malocchio ti fissa, guarda da un’altra parte.7. Prepararsi ad avere ottantasette anni.
“Non ne ispira affatto, perlomeno a prima vista”, rise Pipino, notevolmente risollevato dalla lettera di Gandalf. “Ma da noi nella Contea si dice che bello è chi fa la bella vita, e immagino che ci rassomiglieremo tutti, dopo aver passato giorni e notti in mezzo a siepi e in fondo a fossi”.
Mi chiamo Anatolio. Non ho ancora due mesi. Mangio riso e latte ogni cinque ore. Tengo il posto di Raf mentre è via.
Non esiste bene e male… esiste solo il potere e chi è troppo debole per usarlo!
In un remoto recesso della palude,canta un uccello timido, nascosto.Il tordo, solitario,l’eremita rinchiuso in te stesso, che fugge i villaggi, canta a se stesso un canto.Canto della gola sanguinante,canto di vita sgorgato dalla morte (perché, caro fratello, io so bene che se ti fosse impedito di cantare, certamente tu ne moriresti).
Guadato il fiume, valicato il passo, l’uomo si trova di fronte tutt’a un tratto la città di Moriana, con le porte d’alabastro trasparenti alla luce del sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di medusa. Se non è al suo primo viaggio l’uomo sa già che le città come questa hanno un rovescio: basta percorrere un semicerchio e si avrà in vista la faccia nascosta di Moriana, una distesa di lamiera arrugginita, tela di sacco, assi irte di chiodi, tubi neri di fuliggine, mucchi di barattoli, muri ciechi con scritte stinte, telai di sedie spagliate, corde buone solo per impiccarsi a un trave marcio. Da una parte all’altra la città sembra continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d’immagini: invece non ha spessore, consiste solo in un diritto e in un rovescio, come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non possono staccarsi né guardarsi.
1. Eliminare i sensi di colpa.2. Non fare dalla sofferenza un culto.3. Vivere nel presente (o almeno nell’immediato futuro).4. Fare sempre le cose di cui si ha più paura; il coraggio è una cosa che s’impara a gustare col tempo, come il caviale.5. Fidarsi della gioia.6. Se il malocchio ti fissa, guarda da un’altra parte.7. Prepararsi ad avere ottantasette anni.
“Non ne ispira affatto, perlomeno a prima vista”, rise Pipino, notevolmente risollevato dalla lettera di Gandalf. “Ma da noi nella Contea si dice che bello è chi fa la bella vita, e immagino che ci rassomiglieremo tutti, dopo aver passato giorni e notti in mezzo a siepi e in fondo a fossi”.
Mi chiamo Anatolio. Non ho ancora due mesi. Mangio riso e latte ogni cinque ore. Tengo il posto di Raf mentre è via.