Johann Wolfgang Goethe – Arte
L’individualità dell’espressione è l’inizio e la fine di tutta l’arte.
L’individualità dell’espressione è l’inizio e la fine di tutta l’arte.
Poiché noi siamo fatti in modo che paragoniamo tutti a noi stessi e noi stessi a tutti, la felicità o il dolore dipendono da coloro con i quali stiamo a contatto, e nulla è più pericoloso della solitudine. La nostra immaginazione, che è naturalmente portata ad elevarsi, alimentata dalle fantastiche immagini della poesia, si crea una schiera d’esseri fra i quali noi occupiamo l’ultimo posto; e all’infuori di noi tutto ci sembra splendido e ogni persona perfetta. E questo è naturalissimo. Spesso sentiamo che ci manca qualche cosa e, proprio quel che ci manca, ci sembra di trovarlo in un’altra persona alla quale attribuiamo tutto ciò che noi pure abbiamo, e inoltre una grazia ideale. Così immaginiamo l’uomo felice. Ed esso è una creatura della nostra fantasia.
L’arte consiste nel rappresentare ciò che non esiste.
Ognuno fa la sua arte alla sua maniera, o conoscendo la gioia del salire in frecce verso astrali riposi o quella del discendere nelle miniere dove gremogliano fiori di cadaveri e di fertili spasimi. Stalattiti: cercarle dovunque, nelle mangiatoie allargate dal dolore, con gli occhi bianchi come le lepri degli angeli.
Un artista deve saper lasciare il profumo della propria essenza, lasciare impronte percettibili della propria anima, deve stimolare, colpire i sensi e l’immaginazione.
Il moralista deve rinascere ogni volta. L’artista, una volta per tutte.
L’arte è quella meraviglia che si stupisce di se stessa mentre si crea.