John Green – Religione
Non credo che a Dio gliene freghi qualcosa se io ho un cane o se una donna porta gli shorts. Gli frega se sei una persona buona.
Non credo che a Dio gliene freghi qualcosa se io ho un cane o se una donna porta gli shorts. Gli frega se sei una persona buona.
Il “destino” è Dio quando viaggia in incognito…
Trovo estremamente sciocco parlare di intelligenza di fronte alla fede. Abdica alla propria chi si professa fedele? Io credo che ne sia privo colui che ride dell’altrui sentire.
Ognuno di noi ha dentro di se una voce, quella della coscienza, ascoltala, è la voce della tenerezza di Dio. Non fingere di non sentirla perché ti allontaneresti dalla verità.
È una cosa stolta supplicare gli dei per ottenere ciò che uno è in condizione di procurarsi da se stesso.
C’è chi ha bisogno di questo referente che trascende la vita. Ma c’è una trascendenza molto più elementare: le persone che sono qui davanti mi trascendono. Hanno una loro visione del mondo. Perché non instauriamo una trascendenza orizzontale invece che una trascendenza verticale. Perché invece di parlare con Dio non parlo col prossimo mio. Non era una anche delle massime di Gesù? Quando diceva che nel prossimo c’è l’immagine di Dio. Allora cominciamo a parlare con la gente, insomma, a questo punto. Perché è già trascendenza riuscire a intendersi con un altro. Non c’è bisogno di parlare col Dio ignoto, dove a parlare sono solo io perché tanto lui non risponde, se non le parole che io penso che lui dica. Che sono poi gli esaudimenti dei miei desideri.
Non è vero che ride bene chi ride ultimo. Ma è vero che ride bene chi morendo se ne va col Signore.