John Ruskin – Figli e bambini
Gli uomini si volgono a guardare ai giorni dell’infanziacome alla maggiore felicità, perché quelli erano i giornidel maggiore incanto, della maggiore semplicitàe della più forte immaginazione.
Gli uomini si volgono a guardare ai giorni dell’infanziacome alla maggiore felicità, perché quelli erano i giornidel maggiore incanto, della maggiore semplicitàe della più forte immaginazione.
Non c’è niente di più bello a questo mondo, che avere tra le braccia la dolcezza del tuo cuore.
Il mondo sarebbe un luogo meraviglioso se ci fosse più semplicità, quella spontaneità che si trova nello sguardo di un bambino.
I bambini s’incontrano con grida e danze sulla spiaggia di mondi sconfinati, costruiscono castelli di sabbia e giocano con conchiglie vuote, con foglie secche intessono barchette e sorridendo le fanno galleggiare sulla superficie del mare. I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi non sanno nuotare né sanno gettare le reti.
Stringendoti a me Figlio ho compreso perché sono qui.
Il tratto che contorna gli occhi di un bambino o di un figlio che sorride al proprio genitore “dovrebbe incidere” nell’anima di quest’ultimo quell’alfabeto sonoro, (comprensibile solo a loro), composto di gesti, istanti, sguardi, pianti di gioia, che elimina e cancella in un istante tutto ciò che nella vita ci sembra insuperabile ed inaffrontabile.”Il sorriso e l’amore di un bambino o del proprio figlio è l’antidoto a tutti i mali dei mali; noi stessi! Con i nostri limiti, frustrazioni, tormenti ci avveleniamo la vita che ci è stata concessa e che, nel frattempo, è scappata via”…
Dai nostri figli ci si aspetta sempre il meglio…Ma ci siamo mai chiesti cosa i nostri figli si aspettano da noi…