Jorge Luis Borges – Felicità
Ho commesso il peggior peccato che si possa compiere: non sono stato felice!
Ho commesso il peggior peccato che si possa compiere: non sono stato felice!
Credo che la felicità sia qualcosa che varia nel tempo. Penso che nessuno sarebbe in grado di dire quale sarà la tua felicità tra cinque anni, perché il mondo cambia, perché la tua vita cambia.
Voglio essere felice perché la felicità è un mio diritto. Perché me la devo conquistare lo so, ma è anche vero che il destino spesso o tende la mano o te la nega. Voglio essere felice perché me lo merito e perché riesco ad esserlo anche con poco… Mi bastano rapporti veri, ricchi di sincerità e rispetto… e credo sia proprio la delusione nello scoprire che non se ne trova quasi più ad impedirmi di essere felice ma a farmi conoscere sempre più spesso il sapore della delusione.
La vita è anche questo: disperarsi aspettando qualcosa che forse non arriverà mai, e gioire per qualcosa che arriva a sorpresa, in un giorno qualunque, senza averlo mai aspettato.
La felicità è un regalo inatteso. Capita di imbattersi in Lei nel bel mezzo di una cammino impervio. La incontri… e in un solo istante, tutto cambia. Non sei più in un arido deserto, ma nel più rigoglioso dei giardini primaverili, circondato da migliaia di fiori appena sbocciati.
La felicità la si percepisce nel momento in cui la quantità di desideri realizzati di giorno non supera i sogni ad occhi aperti la sera.
Qualcuno ha cosparso olio e sale sulle mie ferite perché io non potessi richiuderle… ma io piangendo di felicità ho lavato via olio e sale dalle mie ferite!