Joseph Roth – Tristezza
Di tutte le lacrime che s’ingoiano le più care sono quelle piante su se stessi.
Di tutte le lacrime che s’ingoiano le più care sono quelle piante su se stessi.
L’uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi. Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione “sine qua non” di piccole e intermittenti felicità.
Non asciugherai le lacrime restituendo lacrime.
Ed è finito tutto così, con una lite, con parole che hanno gelato il sangue. Finito senza nemmeno guardarsi negli occhi, con un semplice sms. Da adesso basta, io e te chiuso. Ed ora addio. Questo siamo. Ti ringrazio solo di ciò che porterai con te. Il mio cuore e la mia anima non è più mia ma tua. Trattale bene perché non me le potrai più ridare indietro, resterò solo un contenitore vuoto per l’eternità.
Dicono che il Natale si trascorre con i chi vuoi bene, e allora perché io sono qui solo? Che mi sento solo e triste.
Quando stai precipitando raramente trovi qualcuno pronto ad afferrarti.
Codardo: ambisco a essere poesia, ma mi ritrovo consapevole filastrocca.