Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Abuso
La costrizione è uno specchio in cui chi si riflette a lungo vedrà l’essenza più profonda del suo io che cerca di suicidarsi.
La costrizione è uno specchio in cui chi si riflette a lungo vedrà l’essenza più profonda del suo io che cerca di suicidarsi.
Il troppo travalica sempre i limiti del buon senso e tende a nuocere, in primo luogo, a coloro che lo commettono.
Quando un maschietto apostrofa una signorina con l’epiteto “zoccola” è certo che lei a lui non l’ha mai data… e neanche prestata.
Se subisci un torto non te la prendere e dimentica, chi te lo ha fatto…
I suoi pensieri sfioravano il vento e fantasie di giorni più lieti sorridevano come stelle attraverso rami spogli. Ma colui che falsamente si curava dei suoi passi, occhio vigile e ingannatore, aveva già deciso la sua sorte, dandola con la forza più vile in sposa al suo diletto, marchiandola dopo averla catturata, a beneficio di colui che avrebbe riportato il fascio su questa terra, amore di un padre celeste che rapisce e squarta l’ospite migliore e produrne carne fresca per l’orrida mensa, il regno che stritola nelle sue spire qualsiasi vita succulenta perché i vampiri possano bere il sangue dal disumano calice, e l’insaziabilità degli angeli conquisti e divori imponendo diritti e ritorsioni di parte, e ogni volontà sia spenta nelle tenebre di scrosci di pioggia, nella terra e nel cielo violentati che a stento sopportano questo peso.
La gente confonde la sofferenza di coloro che hanno subito sulla loro pelle nella vita e non riescono a mostrarlo per non ricadere e soffrirci di nuovo, come fonte di menzogna. Quando poi basterebbe avere comprensioni verso di loro nel capirli e aiutarli.
Metà di ciò che dico è insensato: ma lo dico perché l’altra metà possa raggiungervi.