Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Religione
Dio mi guardi dall’uomo che si proclama fiaccola che illumina il cammino dell’umanità. Ben venga l’uomo che cerca il suo cammino alla luce degli altri.
Dio mi guardi dall’uomo che si proclama fiaccola che illumina il cammino dell’umanità. Ben venga l’uomo che cerca il suo cammino alla luce degli altri.
Dio non ha scritto il suo messaggio solo nella Bibbia. Lo ha fatto anche sugli alberi, sui fiori, tra le nuvole e le stelle.
Incredulo, attonito, deluso, amareggiato, scosso nel profondo, una giovane vita rubata, solo un pensiero, perché se il Dio dell’amore esiste.
Sono tanti quelli che si dicono credenti in Dio,ma pochi quelli che sanno dimostrarlo.
Ma se Dio è onnipotente, perché continua a tollerare la fame nel mondo, il dolore di bambini indifesi, torture, ecc.?
La Bibbia è un documento che è giunto a noi dopo esser passato sotto le mani di diversi scribi, diversi amanuensi, diversi interpreti e diversi traduttori che è difficile, oggi, poterla “interpretare” per quel significato che aveva originariamente nel 250 a.C., il tempo a cui si fa risalire la sua prima forma scritta in lingua greca ad opera dei 72 saggi. L’origine è ben più remota così come il significato di alcuni suoi termini “fondamento” dell’impostazione religiosa degli ebrei. La verità è ben oltre, è cercando verso quell’oltre che si aprono occhi ed orecchie, ma quel che più conta è che si apre la mente.
Assolutizzare il bisogno vuol dire porre il nostro bisogno in competizione con il disegno di Dio.