Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Stati d’Animo
Come è nobile chi, col cuore triste, vuol cantare ugualmente un canto felice, tra cuori felici.
Come è nobile chi, col cuore triste, vuol cantare ugualmente un canto felice, tra cuori felici.
Non ho voglia di ascoltare. Ho voglia di pensare.
Ho sempre sognato che qualcuno sciogliesse dolcemente i miei boccoli scuri e nient’altro volevo. Adesso sono grigi!
Nella mia vita avrei avuto milioni di motivi per cui fermarmi, ma poi ho scoperto che avevo miliardi di motivi per i quali andare avanti sempre.
Io per prima ho bisogno di me, di quei tacchi alti e quell’anima nuda.
Tutti a far vanto delle grandi cose come a calibrare e misurare volumi e capienze dell’enorme sotto il segno dello smisurato. Declino. Coltivo piccole cose che mi preoccupo di far stare in un pugno così d’aver la sensazione di non stringere solo mosche e portarmi sempre il mio mondo dietro.
Se le parole fossero note allora vorrei suonarle per ore e ore… e ne uscirebbe una canzone bellissima, con un sottofondo malinconico.