Klara Erzsebet Bujtor – Vita
Per vivere felice, per me è di poter restare me stessa in armonia con il mondo.
Per vivere felice, per me è di poter restare me stessa in armonia con il mondo.
“Cercami” in tutte le cose in cui vuoi vedermi ma “prendimi” per quello che sono.
Un giorno riuscirò a vivere, perché adesso riesco solo a sopravvivere in un mondo pieno di cose che vanno nel verso sbagliato, pieno di persone che non dovrebbero neanche esistere e di situazioni che non dovrebbero nascere ma, si, un giorno riuscirò a superare le cose che non vanno, ad ignorare le persone inutili, a non considerare le situazioni nate per sbaglio.
Accade che un giorno ti guardi allo specchio e non sei più tu. Osservi la fronte più ampia, il pozzo più scuro degli occhi, ti soffermi sull’intreccio sottile di rughe. Capisci di essere solo, non di esserlo diventato ma di esserlo stato da sempre. Si nasce e si muore soli, due eventi grandiosi con un unico protagonista e tra questi si evolve la vita che spesso è un monologo contraddittorio nel continuo tentativo di ovviare alla solitudine, un cercare di uscire da questa realtà intrinseca. Si tendono mani, si trovano occhi, si ascoltano voci, tutto per sentirsi meno perduti. L’errore più grande è voler mettere la propria felicità nelle mani di un altro. L’errore più grande è illudersi di non essere soli.
Non si può tornare indietro, né resistere alla corrente e restare immobili, ma ci si può lasciare andare al fluire mutevole della vita, anche se tutto ciò può sembrare terribile, pauroso e poco desiderabile all’inizio.
C’è qualcuno che a forza di raccontare barzellette è diventato lui stesso una barzelletta… con un finale che non fa ridere.
Sono inchiostro che tinge pagine bianche.