Laila Andreoni – Comportamento
La gentilezza è accarezzare con mani di velluto un cuore fragile.
La gentilezza è accarezzare con mani di velluto un cuore fragile.
Tu dovresti prima sciacquarti la bocca e poi forse puoi prenderti il lusso di parlare di qualcuno. Sino ad allora è un lusso che non ti puoi permettere, resta nella tua penosità di invidioso.
No, mi dispiace ma non riesco a fare finta di niente di fronte ad atteggiamenti schifosi e meschini. Mi si ribella anche l’ultimo embolo del cervello e le conseguenze per chi fa certi gesti partono in automatico.
Quando qualcuno parla e dice: “Tu sei, tu fai, tu non capisci, tu non meriti niente,” e così via. Dimostra già di avere notevoli problemi. Perché? Semplicemente perché la correttezza di una persona, la non voglia di giudicare ma di dare una semplice opinione spinge una persona a dire: “Io penso che tu sia, io penso che tu non capisca, io penso che tu meriti poco”! Ecco, infatti il vero problema di queste persone è proprio che giudicano, puntano il dito, ma non pensano!
Puntare il dito costantemente verso gli altri è sintomo di profonda disonestà, ma lasciare che i colpevoli la scampino sempre è sintomo di grande superficialità.
Più la persona ha capacità meno si vanta.
Ci sono persone che sentono il bisogno di colpire e uccidere a tutti i costi chi intralcia il loro cammino, poco importa quanto dolore e quanto sangue verrà versato. L’importante è salvare sé stessi, uscirne puliti a tutti i costi, a prescindere dalla ragione o meno. Poco conta quanti saranno i cadaveri, quello che conta invece per taluni è apparire dei santi mentre il diavolo li sta possedendo.