Lailly Daolio – Stati d’Animo
Non ho tempo da perdere in attese, quelle le lascio a chi non ha nulla di meglio da fare.
Non ho tempo da perdere in attese, quelle le lascio a chi non ha nulla di meglio da fare.
E poi, d’un tratto, sei davanti ad una goccia di rugiada, e ti ritrovi che stai dicendo addio sei pronta a ricominciare, un nuovo cammino, quasi d’incanto davanti a quella goccia di rugiada la guardi e sorridi e pensi ad alta voce, infondo in una goccia di rugiada esiste l’infinito!
Lasci andare ciò che non conta, quello che non importa. Perché tutto il resto lo porti con te sempre. Ovunque, dovunque.
Non ci resta che attendere. Sopporteremo i nostri dolori fino a quando essi potranno finalmente volare via, verso l’oscurità, verso un posto che li renderà migliori, quasi liberi di vivere anche loro. Siamo i figli della terra che calpestiamo, ogni passo che intraprendiamo è un segno di rispetto verso i nostri incubi; siamo i figli della natura, e in un campo di erba non tutti i Fiori guardano verso l’alto, alcuni siedono al suolo e altri non sorridono, ma se davvero amassimo la natura impareremmo a convivere anche con le nostre malinconie e tristezze, quasi accettandole e vivendo in Pace con esse.
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
La solitudine è un silenzioso sentiero senza scorciatoie.
Sono dell’opinione che chi si occupa della vita degli altri, abbia la sua di ben poco valore.