Lailly Daolio – Stati d’Animo
E la voglia di dare le mie radici per un paio d’ali.
E la voglia di dare le mie radici per un paio d’ali.
Sarebbe bello, non dover più fare domande tipo “perché succede questo, perché proprio a me?” Ma non ci sono spiegazioni, non tutto si può capire. La vita bella o brutta che sia merita comunque di essere vissuta. È una “fortuna” quella che ci è stata regalata, guardiamoci intorno e impariamo a lamentarci di meno, ad apprezzare le “piccole cose” del nostro quotidiano, viviamo le nostre emozioni, raccontiamo, ascoltiamo, conosciamo e amiamo perché non si è mai abbastanza sazi di amore… sarebbe bello!
Il livido ci restituisce, in fastidio visivo, un graffio profondo sull’anima.
Desidero tanto lasciarmi incatenare le caviglie dalla schiuma del mare, mentre il vento accarezza il mio viso.
Fai quello che ti dice il cuore, dicono i saggi, ma quando non riesci a vedere ciò che ti dice la testa, come fai a sentire ciò che ti dice il cuore? Condividi il tuo amore, quando lasci andare le emozioni.
Ritrovarsi a fissare del ghiaccio galleggiare nel rum, staccando consonanti e vocali dai pensieri, come cerotti da ferite quasi rimarginate.
Questo mio bisogno, essenza della miseria, che mi fa afferrare tutto per negare l’inconsistenza del niente, mi lascia disordinata di inutilità che non somiglia, neppure lontanamente, all’essenza del mio desiderare di cui sono scarna e priva. Mille presenze moriture non mi fanno un’unica vita, né addosso, né dentro e mi copro, sopra e di lato, di suppletivi insensati, racimolando sensazioni in luogo d’emozioni.