Laurence Sterne – Libri
Ma questo c’entra come i cavoli a merenda – perché ne parlo? Chiedetelo alla mia penna è lei a dominarmi, io non la domino.
Ma questo c’entra come i cavoli a merenda – perché ne parlo? Chiedetelo alla mia penna è lei a dominarmi, io non la domino.
Il dolore è passato. La vita lo ha trasformato in qualcos’altro; dopo averlo provato, dopo aver singhiozzato, lo si nasconde agli occhi del mondo come una mummia da custodire nel padiglione funerario dei ricordi. Passa anche il dolore provocato dall’amore, non credere. Rimane il lutto, una specie di cerimonia ufficiale della memoria. Il dolore era altro: era urlo animalesco, anche quando stava in silenzio. È così che urlano le bestie selvatiche quando non comprendono qualcosa nel mondo – la luce delle stelle o gli odori estranei – e cominciano ad avere paura e ululare. Il lutto è già un dare senso, una ragione e una pratica. Ma il dolore un giorno si trasforma, la vanità e il risentimento insiti nella mancanza si prosciugano al fuoco purgatoriale della sofferenza, e rimane il ricordo, che può essere maneggiato, addomesticato, riposto da qualche parte. È quel che accade ad ogni idea e passione umane.
Non è affatto vero che tutti i bambini sono buoni, puri e ingenui. Forse sono ingenui, ma la loro ingenuità può portare più al male che al bene. Una persona o un bambino che non conosce il male può commettere una malvagità proprio perché non sa che è una malvagità, così come invece un bambino che conosce il male può capire che il male è sbagliato e quindi non commette malvagità.
In generale gli scrittori sono convinti di essere letti da Dio.
Un cinghiale si scontrò con un guidatore di Suv che andava a centocinquanta. L’animale ebbe la peggio. Il cinghiale invece se la cavò con una zampa rotta.
Dai libri che leggi, posso giudicare la tua professione, cultura, curiosità.Dai libri che rileggi conosco la tua età, la tua indole, quello che hai sofferto, quello che speri.
Le rose hanno un profumo inebriante ma anche spine affilate, pronte a farti sanguinare. Il sole dona la vita, ma se ci scherzi troppo ti brucia. L’acqua disseta e annega, crea e distrugge. Le cose belle fanno male, e quando non ci sono ti fanno sentire la loro mancanza. La loro dannata mancanza. Sfioro i petali dei fiori, ben attenta a non toccare le spine. Per favore: non appassite mai.