Lella Mei – Figli e bambini
Avere delle soddisfazioni dai propri figli, non è una pretesa, ma ti fa capire che stai lavorando ben come genitore.
Avere delle soddisfazioni dai propri figli, non è una pretesa, ma ti fa capire che stai lavorando ben come genitore.
Oggi il mio pensiero è per te mia cara mamma. Ti voglio bene, ma purtroppo non sai quanto.
Buongiorno cari figli miei, buongiorno a tutti voi, pensate al giorno che verrà come una novità ed un dono inatteso che v’arricchirà, di una nuova esperienza che si può ballar. Un passo nuovo e un altro ancor e il mondo cambierà e ballerà.
“Che palle, sta storia.” Sta storia è la sua storia, la nostra storia, ma lui non vuole sentirla. Da piccolo era più curioso, più coraggioso, faceva qualche domanda in più. Guardava quel padre ragazzo, quella fotografia di Diego sul frigorifero, tenuta da una calamita, ingiallita dai vapori della cucina. Mi stringeva, mi restava addosso. Crescendo non ha più chiesto nulla. Il suo universo s’è ristretto ai suoi bisogni, ai suoi piccoli egoismi. Non ha voglia di complicarsi la vita, i pensieri. Per lui suo padre è Giuliano, è lui che lo ha accompagnato a scuola, che lo ha portato dal pediatra. È lui che gli ha dato quello schiaffo al mare, la volta che si è tuffato con poca acqua sotto.
Conosciamo, fin dai primi istanti della nostra vita, il dolore, quello di una madre. Viviamo perpetuando tale dolore, scordandoci però, che siamo stati concepiti durante il massimo piacere altrui.
A un bambino non può mancare l’amore perché è soprattutto di questo che si nutre.
La prima cosa che si dice ad un figlio:”ti proteggerò per sempre”.Fino ad un certo punto lo puoi fare,poi cresce e il mondo esterno lo influenzae dei giorni non si riconosce in certi atteggiamentie ci si allontana.Proprio in quei momenti ti domandi:”a me chi mi protegge?”Perche’e’un dolore che non immaginavie fa invertire i ruoli.