Leo Longanesi – Tempi Moderni
Il moderno invecchia. Il vecchio torna di moda.
Il moderno invecchia. Il vecchio torna di moda.
Ho imparato a sentirmi libero quanto mi basta, per non accorgermi di essere prigioniero di una libertà apparente.
Per alcuni studiosi stiamo entrando in un nuovo medioevo, per me non ne siamo mai neanche usciti.
Non mi troverete in una grotta su un monte, non sarò su un palco a fare prediche… mi troverete in moto, sul ciglio della strada, bevendo una birra!
Non ho mai fatto, e non riesco ancora a fare distinzione tra il “così detto; virtuale” ed il “così immaginario, reale”.
Oggi come oggi dobbiamo avere fantasia per sopravvivere alla realtà.
“Ma cosa vogliamo mettere a posto ed avere regole quando abbiamo destrutturato tutto! In televisione le giornaliste parlano di etica che non c’è più ed hanno abiti succinti invece che professionali camicette. Le suore cantano nei reality invece di riflettere in preghiera nei conventi. Una volta il potere non si toccava… se ne aveva soggezione. I padri di famiglia sono diventati gli amici dei figli. Non sono impazzito e non sono un retrogrado; era meglio prima? Assolutamente no! Io condanno solo questa voglia di essere eticamente perfetti e strutturati quando prima la si è condannata. E” una questione di coerenza.