Leonardo da Vinci – Stati d’Animo
Il mio corpo non sarà una tomba per altre creature.
Il mio corpo non sarà una tomba per altre creature.
Però non è giusto. Così proprio non va. Mi sento come Eva. Si, Eva. Non Adamo. Eva, una fottutissima Eva. Una fottutissima Eva nana. Una nana. E non solo non posso raggiungere il frutto proibito ma non posso neanche toccare nessuna di quelle altre merdose mele. Non una fottutissima mela. E Adamo sta lì che se ne frega. Dorme. No, è morto. Non proprio, ma è come se lo fosse. E se né frega delle mele. Non sente i morsi della fame. Morto. Ho fame Cristo. Ho fame. Continuando così morirò anch’io prima o poi. Che schifo. Non ci arrivo da solo. Sono troppo alte. Che schifo. Che schifo di paradiso. Non lo voglio questo paradiso del cazzo. Fanculo. Non è giusto. Niente lo è. Per favore, che qualcuno mi prenda per mano e mi conduca all’inferno. O come lo chiamate voi… vita.
Perché dobbiamo attendere che qualcuno decida la nostra ora se non abbiamo avuto l’opportunità di scegliere il nostro momento?
Inghiottita dal buio silenzioso della notte: pensieri rumorosi affollano la mia mente.
Succede che mi stanco dei miei piedi e delle mie unghie, e dei miei capelli e della mia ombra. Succede che mi stanco di essere uomo.
La commiserazione verso i ricchi e i privilegiati è un’arte dell’ignoranza.
La felicità aspetta…quelli che piangono…quelli che soffrono…quelli che cercano…quelli che si sforzano…Perché solo queste persone possono apprezzare l’importanza di quelle cose che hanno lasciato un segno nella loro vita.