Lev Nikolaevic Tolstoj – Anima
Le parve che non avesse lo spirito tranquillo, ma invece fosse presa da quell’irrequietezza che essa conosceva per propria esperienza e che in generale proviene dalla scontentezza di sé.
Le parve che non avesse lo spirito tranquillo, ma invece fosse presa da quell’irrequietezza che essa conosceva per propria esperienza e che in generale proviene dalla scontentezza di sé.
Per scrivere bisogna avere l’anima intrisa un po’ di dolore. Non tanto, che poi ti soffoca e non riesci a venirne fuori. Appena appena. Quel tanto da averti spellato un po’ l’anima, a vivo, così ogni cosa non scivola, ma si assorbe, goccia a goccia. E a gocce lasci che venga fuori e ogni piccola ferita diventa cicatrice. Diventa amore.
Quando due anime affini si trovano e poi si perdono, dopo essersi assaporate, dopo essersi unite nell’anima per sempre, capita di non trovare più la propria dimensione all’interno di se stessi, di sentirsi persi e fuori luongo anche dentro la propria casa. Anche questo sarà per sempre, se per sempre rimarranno divise.
E ti ritrovi nuda, non di abiti, ma d’anima e respiri, la corazza non ha…
Se hai le ali, perché non volare.
Non pensare male quando mi stai vicino. Potresti sporcarmi l’anima.
La libertà è quando l’anima può fare a meno di tutto, anche di un corpo.