Lev Nikolaevic Tolstoj – Ricchezza & Povertà
Il denaro non rappresenta altro che una nuova forma di schiavitù impersonale, al posto dell’antica schiavitù personale.
Il denaro non rappresenta altro che una nuova forma di schiavitù impersonale, al posto dell’antica schiavitù personale.
“Sempre la stessa cosa!” Tutti, sua madre, suo fratello, tutti credevano necessario immischiarsi nei suoi affari di cuore, e ciò gli smosse la bile, mentre era solito non perdere mai la calma. “Che importa loro? Perché ognuno si crede in dovere di occuparsi di me? Di starmi addosso? Perché vendono che questa è una cosa che loro non possono capire. Se fosse una delle solite relazioni mondane mi lascerebbero in pace. Sentono che questa è un’altra cosa, che non è un capriccio, e che quella donna mi è più cara della vita. Qualunque sia per essere la nostra sorte, ce la saremo fatta da noi e non ce ne lamenteremo”. Quella parola “noi” lo legava ad Anna. “Non occorre che c’insegnino a vivere. Loro non hanno idea della nostra felicità, non sanno che senza quest’amore per noi non ci può essere né gioia né dolore, non ci può essere vita”.
Mi convinco sempre più che per alcuni, l’abitudine di pregare per i poveri affamati, prima di cena, funga da aperitivo.
Vedo sempre più spesso finti ricchi essere più snob dei ricchi.
Ecco come sono queste persone: una volta ogni dieci anni imparano due o tre parole…
Voglio che nel mio regno non ci sia alcun contadino così povero da non poter avere un pollo in pentola ogni domenica.
Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: spiacente ma Babbo Natale si è suicidato.