Ligabue (Luciano Ligabue) – Stati d’Animo
Chi ama meno è meno fragile, tutti dicono così.
Chi ama meno è meno fragile, tutti dicono così.
Quando odi qualcuno non fai del male all’altro, ma solo a te stesso, perché mentre l’altro non sa che farsene del tuo odio, tu soffri e non ti godi la vita!
Non mi piace creare rapporti “virtuali” perché ho sempre bisogno di occhi, di braccia, di carne e odori.
Girovagare senza una meta, stare in mezzo a tanta gente, cercare qualcosa che non si trova qui e forse in nessun posto, sentire nostalgia di qualcuno che non ha ne nome ne volto, cercare di non essere mancante… parlare, cantare, sorridere… e l’inquietudine che segna il viso e agita il cuore.
Spesso immagino la mia vita senza te, è come vivere un incubo, alberga in me un gelosia occulta che fa di te una parte di me imprescindibile.
Anche solo quello sguardo, involontariamente radioso, era bastato a far comprendere a Levin che lei amava quell’uomo, a farglielo capire come se lei stessa glielo avesse detto.
È un insieme di nostalgie la tristezza, abita in una lacrima a lungo trattenuta.
Quando odi qualcuno non fai del male all’altro, ma solo a te stesso, perché mentre l’altro non sa che farsene del tuo odio, tu soffri e non ti godi la vita!
Non mi piace creare rapporti “virtuali” perché ho sempre bisogno di occhi, di braccia, di carne e odori.
Girovagare senza una meta, stare in mezzo a tanta gente, cercare qualcosa che non si trova qui e forse in nessun posto, sentire nostalgia di qualcuno che non ha ne nome ne volto, cercare di non essere mancante… parlare, cantare, sorridere… e l’inquietudine che segna il viso e agita il cuore.
Spesso immagino la mia vita senza te, è come vivere un incubo, alberga in me un gelosia occulta che fa di te una parte di me imprescindibile.
Anche solo quello sguardo, involontariamente radioso, era bastato a far comprendere a Levin che lei amava quell’uomo, a farglielo capire come se lei stessa glielo avesse detto.
È un insieme di nostalgie la tristezza, abita in una lacrima a lungo trattenuta.
Quando odi qualcuno non fai del male all’altro, ma solo a te stesso, perché mentre l’altro non sa che farsene del tuo odio, tu soffri e non ti godi la vita!
Non mi piace creare rapporti “virtuali” perché ho sempre bisogno di occhi, di braccia, di carne e odori.
Girovagare senza una meta, stare in mezzo a tanta gente, cercare qualcosa che non si trova qui e forse in nessun posto, sentire nostalgia di qualcuno che non ha ne nome ne volto, cercare di non essere mancante… parlare, cantare, sorridere… e l’inquietudine che segna il viso e agita il cuore.
Spesso immagino la mia vita senza te, è come vivere un incubo, alberga in me un gelosia occulta che fa di te una parte di me imprescindibile.
Anche solo quello sguardo, involontariamente radioso, era bastato a far comprendere a Levin che lei amava quell’uomo, a farglielo capire come se lei stessa glielo avesse detto.
È un insieme di nostalgie la tristezza, abita in una lacrima a lungo trattenuta.