Luana Donati – Comportamento
Inutile essere competitivi laddove la competizione non necessita di esistere.
Inutile essere competitivi laddove la competizione non necessita di esistere.
E allora mi sono guardato negli occhi. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l’ultimo Altro, anzi l’unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d’amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all’indecenza.
Una delle cose più importanti del “fare” è come lo si fa. Non c’è ragionamento se c’è menzogna in esso, non c’è marcia se ad un certo punto il piede si stacca dal suolo senza che l’altro ritorni ad esso, non c’è ricerca se le fonti sono scorrette, non c’è giustizia se non siamo tutti uguali, non c’è testimonianza se, per ottenerla, si è dovuto usare la violenza.
I vizi non sempre sono una brutta cosa, per esempio chi si prende il vizio…
Si dice che fare errori è umano, ma bisogna distinguere tra commettere errori e fare cose stupide.
La passione per la distruzione è anche una passione creativa.
Nella vita ogni azione ha la sua importanza.