Luca Tripodo – Tristezza
Ho un blocco dentro che mi distrugge, provo a fare anch’io quello che fugge ma mi serve più coraggio: senza sole non esiste miraggio.
Ho un blocco dentro che mi distrugge, provo a fare anch’io quello che fugge ma mi serve più coraggio: senza sole non esiste miraggio.
Sai, quel giorno guardavo quelle margherite, le guardavo mentre mi scendeva una lacrima, mi scorreva sul viso, per poi finire a terra.In fondo avevo solo voglia di pronunciare il tuo nome, volevo urlarlo così forte da sentire le corde vocali spegnersi piano, volevo correre… correre all’impazzata fino a che le gambe avessero ceduto, volevo solo urlare il tuo nome al cielo…Stringere tra le mani quelle margherite che sapevano di te, della tua vita e urlare il tuo nome…
La maledizione di vivere le cose in un modo e nel suo opposto.
Mi avevano suggerito che il trascorrere del tempo avrebbe lenito il dolore della perdita di mio padre, ebbene sono passati sei mesi e ho ancora il cuore triste. È come vivere in una dimensione diversa, è come essere senza ali, oppure averle ma non riuscire più a decollare.
Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti: sono gli unici che ti permettono di camminare a testa alta anche se stai piangendo.
Ad un certo punto il mondo va avanti ma tu rimani indietro con in mano solo un pugno di lacrime. E sai che quello è il bagaglio che dovrai portarti dietro nel tuo nuovo viaggio.
Non c’è attesa per il nuovo anno che possa colmare l’attesa per gli anni passati.