Lucia Griffo – Stati d’Animo
Con i miei occhi guarderò il mare che amavi tanto, affinché il mio respiro possa essere ancora il tuo.
Con i miei occhi guarderò il mare che amavi tanto, affinché il mio respiro possa essere ancora il tuo.
Voglio rimanere solo nel mio silenzio. Bloccare il tempo e capire se sono io che sbaglio sempre oppure è il mondo che gira cosi.
Oggi mi sento proprio lo stomaco sotto sopra, oggi è uno di quei giorni in cui mi sento soffocare, uno di quei giorni in cui vorrei camminara per ore e ore e respirare aria pulita, uno di quei giorni in cui vorrei urlare a squarciagola, uno di quei giorni in cui vorrei riuscire a farmi un bel pianto liberatorio… Ah mi sa che è arrivato il momento, devo prendere in mano la situazione, devo scegliere, o dentro o fuori.
Ora più che mai rimpiango il tempo in cui credevo bastasse tenere una lucina accesa per tenere il male fuori dal mio mondo, in cui osservavo un cielo nuvoloso e cercavo forme improbabili tra le nubi anziché imprecare per il sole coperto, quando saltavo gioiosamente in una pozzanghera anziché scansarla stizzito, in cui parlare con animali ed oggetti era un vanto, non una vergogna, un pallone arancione, un gesso ed una strada impolverata di periferia erano sufficienti a donarmi frammenti di felicità, ogni passo era un’avventura, un ginocchio sbucciato una sconfitta, la carezza di mia madre una certezza. La verità è che il tempo fugge via e non ha davvero tempo per chi perde tempo.
Un uomo la classe la porta nei gesti, nell’anima, nel modo in cui imposta la sua vita, non nella macchina e nella giacca e cravatta firmate!
Vivere è affidarsi alle sensazioni insospettate.
Alle volte abbiamo bisogno solo di una scusa per sbagliare.