Luciana Littizzetto – Comportamento
Ci sono delle cose nella vita che si risolvono solo con un vaffanculo.
Ci sono delle cose nella vita che si risolvono solo con un vaffanculo.
La stupidità delle persone che fino a ieri reputavi amiche, ti lasciano, con l’amaro in bocca.
Se si vede che un comportamento è sbagliato, si dovrebbe prima di tutto interrompere l’azione. Si è talmente sicuri che essere nell’errore è un diritto, perché l’autorità viene da Dio (e potrebbe essere in effetti vero), che il Male è forte e salvifico, che si sottovalutano le conseguenze, perché si sottovaluta l’importanza e il destino dell’avversario macellato, seppur onorandone la memoria. I discepoli hanno completa libertà di decisione, ma c’era un’eventualità che nemmeno Dio ha immaginato. Forse avrebbe dovuto pensare ad una specie di “Legge zero” per i suoi, immaginata da uno dei detestati scrittori, anche se ormai questa esperienza non può più essere utile al signore degli eserciti.
Io invece ti vedo, sento e conosco benissimo. So cos’hai provato e cosa stai provando. Conosco i sensi di colpa di cui sei capace. Specialmente se sono relativi a qualche ferita che puoi avermi inferto. Figuriamoci questa volta.
La beneficenza è come il sesso: se ne dovrebbe parlare di meno e farne di più.
Non calpestare le rose se l’amore ti ha deluso… ci sono altri giardini da visitare…
“Miagolare l’idioma degli umani è tabù”.Così recitava la legge dei gatti, e non perché loro non avessero interesse a comunicare. Il grosso rischio era nella risposta che avrebbero dato gli umani. Cosa avrebbero fatto con un gatto parlante? Sicuramente lo avrebbero chiuso in una gabbia per sottoporlo a ogni genere di stupidi esami, perché in genere gli umani sono incapaci di accettare che un essere diverso da loro li capisca e cerchi di farsi capire. I gatti sapevano, per esempio, della triste sorte dei delfini, che si erano comportati in modo intelligente con gli umani e così erano stati condannati a fare i pagliacci negli spettacoli acquatici. E sapevano anche delle umiliazioni a cui gli umani sottopongono qualsiasi animale che si mostri intelligente e ricettivo con loro. Per esempio i leoni, i grandi felini, obbligati a vivere dietro le sbarre e a vedersi infilare tra le fauci la testa di un cretino; o i pappagalli, chiusi in gabbia a ripetere sciocchezze. Perciò miagolare nel linguaggio degli umani era un grandissimo rischio per i gatti.