Luciano Bianciardi – Società
Se vogliamo che le cose cambino, occorre occupare le banche e far saltare la televisione. Non c’è altra possibile soluzione rivoluzionaria.
Se vogliamo che le cose cambino, occorre occupare le banche e far saltare la televisione. Non c’è altra possibile soluzione rivoluzionaria.
La giustizia presuppone dei diritti, i diritti presuppongono la libertà e la libertà presuppone la rivolta.
La società non deve esigere nulla da chi non si aspetta nulla dalla società.
Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della sua pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell’ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce, come i diamanti che negri oppressi estraggono dalle miniere del Sudafrica, per la vanità e la ricchezza di una minoranza dalla pelle bianca.
È giusto non mollare perché abbiamo la necessità di fare pulizia in un mondo in cui la “spazzatura delle azioni umane” è diventata così tossica che ci vuole una buona disinfestazione, e in questo caso gli “operatori di buona volontà” devono bonificare tutti i settori che possono, ognuno con le proprie capacità ricoprendo dei ruoli che io definisco doni e missioni. Lo dobbiamo a tutti i bambini e le bambine che sono gli uomini e le donne del futuro.
In Italia non è possibile fare un concorso per eleggere “il peggiore”. Sarebbero troppi i primi a pari merito.
I siciliani non vorranno mai migliorare, per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria.
La giustizia presuppone dei diritti, i diritti presuppongono la libertà e la libertà presuppone la rivolta.
La società non deve esigere nulla da chi non si aspetta nulla dalla società.
Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della sua pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell’ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce, come i diamanti che negri oppressi estraggono dalle miniere del Sudafrica, per la vanità e la ricchezza di una minoranza dalla pelle bianca.
È giusto non mollare perché abbiamo la necessità di fare pulizia in un mondo in cui la “spazzatura delle azioni umane” è diventata così tossica che ci vuole una buona disinfestazione, e in questo caso gli “operatori di buona volontà” devono bonificare tutti i settori che possono, ognuno con le proprie capacità ricoprendo dei ruoli che io definisco doni e missioni. Lo dobbiamo a tutti i bambini e le bambine che sono gli uomini e le donne del futuro.
In Italia non è possibile fare un concorso per eleggere “il peggiore”. Sarebbero troppi i primi a pari merito.
I siciliani non vorranno mai migliorare, per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria.
La giustizia presuppone dei diritti, i diritti presuppongono la libertà e la libertà presuppone la rivolta.
La società non deve esigere nulla da chi non si aspetta nulla dalla società.
Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della sua pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell’ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce, come i diamanti che negri oppressi estraggono dalle miniere del Sudafrica, per la vanità e la ricchezza di una minoranza dalla pelle bianca.
È giusto non mollare perché abbiamo la necessità di fare pulizia in un mondo in cui la “spazzatura delle azioni umane” è diventata così tossica che ci vuole una buona disinfestazione, e in questo caso gli “operatori di buona volontà” devono bonificare tutti i settori che possono, ognuno con le proprie capacità ricoprendo dei ruoli che io definisco doni e missioni. Lo dobbiamo a tutti i bambini e le bambine che sono gli uomini e le donne del futuro.
In Italia non è possibile fare un concorso per eleggere “il peggiore”. Sarebbero troppi i primi a pari merito.
I siciliani non vorranno mai migliorare, per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria.