Luciano Guareschi – Frasi Sagge
L’imbecille è uno che non lo sa. E allora bisogna informarlo: “Sei un imbecille!”
L’imbecille è uno che non lo sa. E allora bisogna informarlo: “Sei un imbecille!”
C’è sempre la possibilità di vivere in modo diverso.È la paura del giudizio degli altri che impedisce di decidere con la propria testa.
Essere sensibile è un po’ come essere un attento ascoltatore di musica, che riesce a “sentirsi” addosso ogni vibrazione prodotta da essa, a distinguere ogni singola nota, a carpire l’intonazione se calante o crescente, ad individuare tra i tanti strumenti, la melodia scandita di quello più dolce o più triste. Essere sensibile vuol dire percepire le variazioni di tono della voce quando l’umore varia, proprio come se la voce fosse una musica dalle infinite sfumature cromatiche. Essere sensibile vuol dire notare ogni minimo dettaglio, ogni minimo cambiamento se pur insignificante, ogni silenzio, ogni rumore, ogni parola non detta, ogni emozione trattenuta ed inespressa. Essere sensibile vuol dire immedesimarsi in ogni circostanza, in ogni sofferenza, anche in un gattino abbandonato e sporco che implora pietà ad ogni passante. Chi è sensibile soffre, di un dolore muto e soffocante, per le sofferenze del mondo. Chi è sensibile piange in silenzio senza lacrime, per ogni lacrima versata e dileguata. Chi è sensibile, sente la musica del mondo, e trae la forza da ogni vibrazione eterna e senza fine, che ogni corda tesa risuona nel suo cuore. È musica, la musica dell’anima!
Un ottimo sport mattutino, per un ricercatore, è quello di mandare al diavolo ogni mattina, prima di colazione, un’ipotesi particolarmente amata: mantiene giovani.
Se invece di perdere tempo con le seghe mentali per paura di perdere chi amiamo usassimo quel tempo per dare una ragione in più a chi ci ama per restare, non sarebbe meglio?
Restare imprigionati nel passato: è il modo in cui non voglio morire.
Qua capiamo quel che si vuole, non c’è più comprensione.