Luciano Meran Donatoni – Desiderio
Hai messo in discussione il mio modo di volerti, però sei tu che hai fatto scatenare in me la voglia di averti.
Hai messo in discussione il mio modo di volerti, però sei tu che hai fatto scatenare in me la voglia di averti.
Desideriamoci con la pelle e vibri del cuore, come due rette convergenti che si fondono in un unico punto, e amiamoci con anima e spirito in modo parallele restandoci al fianco, per tutto il viaggio.
Ci sono dei momenti in cui una fragola tra le labbra vale più di mille baci di lingua.
Era neglettamente vestita di bianco; il tesoro delle sue chiome biondissime diffuse su le spalle e sul petto, i suoi divini occhi nuotanti nel piacere, il suo viso sparso di un soave languore, il suo braccio di rose, il suo piede, le sue dita arpeggianti mollemente, tutto tutto era armonia: ed io sentivo una nuova delizia nel contemplarla.
Lasciati accarezzare e possedere l’anima, dopo potrai avere il mio corpo.
A volte i desideri sono tanto impossibili che fanno paura: il mio è forse il più assurdo che si possa immaginare. Vorrei, vorrei, ma chissà forse avrei paura; vorrei rivederti qui ora accanto a me vivo, dolce e sereno come eri. Vorrei stringerti ancora e farmi stringere forte, forte in un caldo abbraccio.
Prima regola: i desideri non si devono dire a nessuno, se no non si avverano.Seconda regola: mai e dico mai affidarsi a una stella cadente, magari cade subito e vi avvera il desiderio a metà.Terza regola: i geni non esistono, è inutile che strofinate le teiere.Quarta regola: Il pozzo dei desideri può essere anche il lavandino di casa vostra.Quinta regola: riprendetevi sempre la monetina.