Luciano Meran Donatoni – Morte
Se ti viene a mancare una persona molto cara, anche una parte di te entra nella sua bara.
Se ti viene a mancare una persona molto cara, anche una parte di te entra nella sua bara.
La dipendenza da internet ci fa avvicinare le persone lontane però ci fa allontanare dalle persone vicine.
Vorrei poter nuotare dentro il tuo mare, pur sapendo che potrei annegare.
C’è un gioco sottile nel risveglio. Una fase in cui la morte ti corteggia, lusingandoti, per protrarre il sonno e convincerti a non svegliarti mai più. La morte ha la prima mano. Ti presenta caleidoscopicamente ciò che ti attende non appena avrai aperto gli occhi. Di che sudare freddo in un letto caldo. Poi, ti fa una controproposta: ti invita a tenere gli occhi chiusi, come se tu fossi il testimone di un imminente delitto mafioso. Quindi, gioca la carta del torpore: un asso pigliatutto che si porta via i tuoi progetti per il passato, ramazza l’angoscia di un presente onnipresente come Dio, ti assicura che nel futuro, per tua fortuna, non ci sarai.
Se fosse possibile sapere quel che ci sarà dopo la morte, allora nessuno di noi avrebbe paura nemmeno della morte[…] Eppure si ha paura. Si ha paura dell’ignoto, ecco di che. Per quanto si dica che l’anima andrà in cielo… noi sappiamo pure che il cielo non esiste e non c’è altro che l’atmosfera.
Se ti è capitato di aver amato una persona sbagliata vuol dire che in quel momento, per te, quella persona era giusta.
La morte non la si augura a nessuno, io invece, sono bastarda e realista, e la morte la auguro, a chi se la merita.