Luciano Meran Donatoni – Vita
Sul palco di questa vita ci sentiamo tutti un po’ registi e un po’ attori, la scenografia cambia in funzione della parte che interpretiamo.
Sul palco di questa vita ci sentiamo tutti un po’ registi e un po’ attori, la scenografia cambia in funzione della parte che interpretiamo.
Un tuo sorriso è un mio sorriso, una tua lacrima è una mia carezza per asciugarla, un tuo sguardo è l’infinito, la tua felicità è la mia vita.
Spesso chiamiamo banali le cose normali della vita solo perché crediamo di dover fare sempre qualcosa di eccezionale.
La vera vita non è quella che vedi intorno a te, ma quella che vedi davanti a te, davanti ai tuoi occhi.
Quando si perde la certezza di conoscere, non completamente ma almeno in parte, una persona, si cade nell’insicurezza dei propri mezzi percettivi, è difficile riprendere fiducia del proprio istinto, il timore che possa accadere ancora di rimanere deluse ti spinge a diventare più dura con te stessa e di conseguenza con chi ti circonda. E così s’innalza un muro, che ti dà la sensazione che tutto ciò che sta al di là non può più ferirti.S’incontrano, si conoscono un numero smisurato di persone nell’arco della propria vita che riescono piano piano a crepare fino a far cedere quel muro, il rancore che ne può derivare è non averlo permesso prima, troppo tempo è passato…, una seconda occasione c’è sempre per tutti, bisogna solo avere il coraggio di afferrarla.
Chi vuol ottenere grande successo, faccia in modo che la sua indole sia come la giada, che splende soave nella sua durezza.
Certo che fare del bene alle persone, ascoltarle e cercare di capirle a volte non sempre paga. Giusto; dobbiamo farlo perché lo sentiamo senza aspettarci nulla in cambio, ma quanto fa male quando in cambio ricevi una pugnalata. Ecco che ti domandi se dannarsi, esserci e comprendere ne valga veramente la pena. Io me lo sono domandato molto spesso e malgrado sappia che pochissime volte ne valga davvero la pena non intendo cambiare.