Lucio Anneo Seneca – Frasi Sagge
Spesso un piccolo dono produce grandi effetti.
Spesso un piccolo dono produce grandi effetti.
Non si può iniziare una giornata con la paura di non farcela. Alzati, vestiti, e di a te stessa oggi è il giorno, il giorno che conquisterò il mio sogno.
La condizione essenziale per trovare la sapienza è il desiderio di essa che nasce dall’amore.
Il silenzio va donato alle persone che non hanno orecchie per sentire. L’indifferenza alle persone che si trovano nel mondo del “falso” i sorrisi vanno regalati a coloro che sanno offrire amore nei momenti più tristi della vita.
Spesso si fa meno danno nel rimanere fermi che correre senza destinazione e, peggio ancora, senza meta.
Qualunque sia il tuo posto nel mondo, non sceglierlo ma fatti condurre. Annienta i nemici, alleati con i saggi, fatti guidare sempre da un buon consiglio. Dimentica le opinioni, quelle negative, quelle che ti strappano la voglia di sognare. Combatti gli incubi e continua a dormire. Prenditi del tempo. Medita. Piangi e ridi, tutte le volte che te ne daranno occasione. Accogli le emozioni, dimenticale se necessario. Dai e ricevi ogni volta che ne sentirai l’impulso. Pensa. Progetta e sii flessibile, l’imprevisto lo devi prevedere. Riprendi la corsa, fermati. Torna indietro di qualche minuto o magari di qualche anno. Torna ma riparti. Qualunque sia la tua casa, è lì. Ti sta solo aspettando.
Non se ne ha proprio voglia, a volte, di ricominciare. Tutto si mescola e si sporca. Le sensazioni negative opprimono senza dare via di scampo. Non si crede a nessuno, non si crede a niente. Non si crede neppure alla propria immagine decisa davanti allo specchio. Ci si costruisce un mondo nuovo di pensieri, idee, progetti e possibili fallimenti. Per avere la certezza che nessuno oltrepasserà più il confine delle proprie decisioni. Decidi tu, per te. Ogni passo, ogni gesto, ogni sorriso è accuratamente protetto da una patina di omertà. “Nessuno saprà più come ammazzarmi. Piuttosto mi ammazzo da sola.” È così che, muta, cammini guardando avanti. Perdendo le sfumature che prima vedevi, con la coda dell’occhio, e che completavano la tua visione. Ora non vedi oltre il tuo naso. Non vuoi vedere oltre. Perché ogni volta che ti sei concessa la meraviglia di paesaggi più vasti, ti sei persa, senza poter tornare. Ti trascini morta, su gambe stanche, verso una piccola oasi di pace dove l’unica brezza è resa possibile dalla tua ombra. Non ci sarà più l’ombra di nessun altro accanto a te. Due ombre si mescolano, si confondono. Fanno perdere il senso di due individui distinti per farli sembrare uno solo. C’è solo un modo perché sembrino due persone: che non siano accanto.