Luigi Augusto Belli – Vita
Un uomo spesso deve essere testimone forzato di ciò che vede, ma resta alla propria coscienza farne parte attiva.
Un uomo spesso deve essere testimone forzato di ciò che vede, ma resta alla propria coscienza farne parte attiva.
Non perderti nel buio della notte in essa vivono le nostre paure, ma perditi nel giorno che si affaccia. Esso ti ridarà la luce che vive in te!
La vita è come una partita a Tetris: usando gli incastri giusti crei spazi nuovi al tuo mondo.
La vita comunque vada bisogna “indossarla” con orgoglio. Vivere è un dono irripetibile. Prendersi cura di se stessi deve essere priorità. Lasciamo stare i “se” e risolviamo tutto con i “posso”. La vita è emozione e tu il suo “timone”.
Penso che possiate lasciare le arti, maggiori e minori, alla coscienza dell’umanità.
Sì, sono morto, sono tornato. Ho imboccato la luce, carezzava le membra nello stretto cunicolo lucente. Ho librato fuori dal tempo nella luce placato dall’ineluttabile destino. Scia di luce ch’è vita bisognosa di vita per vivere. Volevo abbracciarla migrare con lei nella pace. Il fondo non era chiaro un cerchio catramoso ribollente color pece maleodorante. Il mio volto in un gorgo sorride. È molto più chiara la falsità di quel sorriso che la luce divina. Indosso le ali d’angelo appena donatemi, fuggo dal sentiero lucente. Ho bisogno ancora d’un po’ di tempo.
Guardate le scarpe che indossate. Guardate il sangue che versiamo. Guardate il mondo che stiamo uccidendo. Nello stesso modo in cui è sempre stato. Guardate il dubbio in cui nuotiamo. Guardate i capi che seguiamo. Guardate le balle che abbiamo ingoiato. Ed io non voglio più sentirne.