Luigi Bartolini – Stati d’Animo
Mi sembra d’essere, per merito del tuo canto, per i campi assolati mentre anch’io, chiuso in una gabbia, disegno o scrivo.
Mi sembra d’essere, per merito del tuo canto, per i campi assolati mentre anch’io, chiuso in una gabbia, disegno o scrivo.
“Diviene disumano il carnefice che cerca di disumanizzare la vittima, non la vittima.” Come fa ad essere umano un essere che fa del male ai suoi simili? Come fa a trattarli peggio di bestie sapendo che non lo sono. Ci vuole coraggio, ma soprattutto devono essersi strappati il cuore dal petto per torturare e rinchiudere le persone, senza pietà, senza esitazione, senza emozione. Per non dimenticare, ma soprattutto per non rifare più quell’errore, quello di sentirsi migliore, quello di sentirsi il più forte, quello di non tollerare le diversità, quello di punire spietatamente senza alcun diritto di farlo, quello di non essere umani e di vietare ad altri di esserlo.
Non so se sei perfetta, anzi per fortuna non lo sei. Ma so che sei come ti vorrei, so che come sono io quando sto con te è come avrei voluto sempre essere. Ho capito che tutti i giri che ho fatto avevano te come punto di arrivo. Ora che manchi, mi sento disorientato e senza il cartello che mi indichi la strada. Verrò a portarti via, al momento giusto.
Le grandi parole spaventano, sono quelle semplici che avvicinano le cose.
Non so se vincerò o perderò, ma di sicuro qualcosa imparerò sempre.
Alcune presenze infastidiscono la mia vita. Posso annientarle? Purtroppo no. Ma posso farlo nella mia testa!
Una storia può finire, ma quello che ha dato resterà sempre nell’anima di una persona sensibile.