Luigi Maria Verzé – Religione
È come se fossimo la clonazione di Dio, noi siamo il percorso di un neurone di Dio.
È come se fossimo la clonazione di Dio, noi siamo il percorso di un neurone di Dio.
Allora supponiamo che Dio parli: siamo sicuri di capire quello che lui dice? Se faccio una lezione sono convinto che i miei studenti, trenta, cinquanta che siano, capiscono trenta, cinquanta cose diverse. Perché il linguaggio è immediatamente una traduzione: quando lei mi ascolta lei traduce quello che io dico nella sua visione del mondo. E quindi questa traduzione fa si che lei intende un discorso che io non ho fatto. Per giunta Dio; non so: qualcuno lo sente, qualcuno ritiene che gli parli. Ma vediamo bene: l’ha sentito davvero con le orecchie, le ha detto delle cose incontrandola, oppure lei immagina che quella sia la parola di Dio.
A proposito degli dei, non possiamo conoscere in alcun modo se e come esistono.
Difficilmente credo che dio abbia creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma altrettanto difficilmente credo che il big bang e le leggi naturali siano comparse dal nulla.
Credere in Dio quando la vita ti sorride è facile. È quando smette di sorriderti che i dubbi nascono.
Se l’imprevisto non si anteponesse all’attesa di supposizioniavrei sottovalutato l’irragionevole.Il mettersi totalmente nelle mani di Dio: solo dopo diversi anni ci si accorge di alcuni contorni e di essere un colore o la tela di un disegno.
Prerogativa femminile è creare la vita. Dove sarebbe l’errore nel credere che “Donna” sia chi l’universo ha creato?