Luigi Pirandello – Verità e Menzogna
– “Io sono colei che mi si crede”. — “Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?” -.
– “Io sono colei che mi si crede”. — “Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?” -.
Meglio un’agghiacciate verità che una falsa bugia.
Dicci com’è un albero affinché non dubitiamo che qualcosa nel mondo, fuori da queste mura, continui a combattere contro l’infamia, contro la menzogna, contro la stolta crudeltà dei nemici della vita, dicci com’è e dov’è la giustizia, perché le strappiamo la benda dagli occhi affinché veda, finalmente, a chi, di fatto, è servita, chiunque egli sia; ma non ci dicano com’è la dignità perché lo sappiamo già, perché, perfino quando sembrava non fosse che una parola, noi comprendevamo che si trattava della pura essenza della libertà, nel suo senso più profondo, quello che ci permette di dire, contro l’evidenza stessa dei fatti, che eravamo prigionieri, eppure eravamo liberi.
Gli omosessuali sarebbero i migliori mariti del mondo, ma solo se non recitassero la parte dei donnaioli.
Ho conosciuto persone con addosso una candida maschera di finta dolcezza, di insano buonismo camminano a passo scaltro con l’idea di “passare indenni sempre e comunque” esponendo fieri il loro falso sorriso, noncuranti, però, del fatto che basta “un cuore semplicemente attento e profondo” a denudare l’ipocrisia lasciando loro pur addosso tutte le maschere ma scoprendone ogni inganno!
Se Dio non avesse voluto che mangiassimo animali, perché li avrebbe fatti di carne?
Chi si mette sempre in mostra non vale nulla. Perché chi è speciale, viene fuori anche in silenzio. Ricordati che le cose più preziose brillano anche senza la luce del sole.