Luna Del Grande – Comportamento
La vera distanza fra due persone è l’assenza. I chilometri si possono colmare con le attenzioni, ma le assenze no, quelle rimangono e soprattutto feriscono.
La vera distanza fra due persone è l’assenza. I chilometri si possono colmare con le attenzioni, ma le assenze no, quelle rimangono e soprattutto feriscono.
La buona notizia è che perdoneremo chi ora odiamo. La cattiva è che non riusciremo a perdonare chi abbiamo amato.
Non abbiamomaipensatoche le grandi pianure,i fiumi dalle rive folte di vegetazionefossero luoghi”selvaggi”.
So di non essere perfetta, ma ho l’intelligenza di riconoscere i miei difetti, prima che…
Le umiliazioni cagionate dai figli sono indelebili; paiono piaghe vive che si rinnovano di giorno…
Prendi due persone: una che ride e una che piange. Si sa, ridere è facile, sono capaci tutti a ridere. Anche se non si ha voglia un sorriso falso fa comodo nella vita di tutti i giorni; mentre piangere, beh, piangere… o sei un attore oppure deve esserci una motivazione valida un sentimento vero che può essere di gioia di tristezza di nervosismo di commozione di malinconia… e allora vi chiedo perché chi ride sempre statisticamente è visto meglio in un gruppo, ha più successo in amore, ha più sucesso sul lavoro, ha più successo in tante altre situazioni in genere di chi fa scappare qualche lacrima in pubblico, di chi spesso piange per un film, per un semplice gesto di vita quotidiana, per una bella o cattiva notizia? La motivazione sta in uno strano comportamento psicologico la persona umana viene attratta di più verso uno stato di felicità costante e continuativa anche se apparente e falsa… e allora in mezzo alla gente devi ridere mentre per piangere o lo fai quando sei solo o aspetti un giorno di pioggia. Triste storia!
Parole e pensieri. Ossia l’ipocrisia regna sovrana. Visita al capufficio ricoverato in ospedale: “caro dottore, la vedo ristabilita, l’attendiamo il più presto possibile in ufficio.” Mi sembra più morto che vivo, meno male così si può finalmente respirare in ufficio. Auguri di compleanno alla zia, ricca e taccagna: “auguri, cara zietta, cento di questi giorni.” Si, proprio cento giorni ma non uno di più, così finalmente ci pappiamo il patrimonio che hai accumulato. Al condomino del terzo piano: “condoglianze signor Antonio, mi dispiace veramente molto per sua moglie così brava, giovane e gentile.” Finalmente, era ora, così la vecchia megera potrà fare i suoi dispetti da un’altra parte. La lista sarebbe chilometrica, anzi senza fine. Ognuno ci aggiunga parole e pensieri propri.