Luna Del Grande – Stati d’Animo
Io sono una di quelle persone che ha bisogno anche di Ricevere. Sono stanca di Dare.
Io sono una di quelle persone che ha bisogno anche di Ricevere. Sono stanca di Dare.
Le mie cicatrici sono i segni di chi c’è stato, di chi è andato, di chi è rimasto e soprattutto di chi non farà più parte del mio mondo.
Smettila di amare il tuo odio verso l’amore altrui. Chissà, magari, sarai tanto quanto o anche più felice degli innamorati che ti sembrano ridicoli e patetici.
L’ho visto quel tramonto, era ferito di rosso e tra le vene, il volo di rondini. Dentro, mi si riversava l’ultimo raggio. Sotto, si apriva la sera. Certi umori hanno l’olio dei quadri esistenziali dipinti dalle ciglia al cuore e lì restano, senza cornici, a continuare i colori.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento.
I dubbi ti tormentano dentro, ma allo stesso tempo lasciano quel barlume di speranza, che ha un retrogusto quasi eccitante.
L’amore, costruzione di attimi che suggellano eventi di tenerezza… e quando senti indebolire nel tempo il dolce sentimento, lo ricerchi in sguardi d’innamorati per ricordare la tua prima emozione.
Le mie cicatrici sono i segni di chi c’è stato, di chi è andato, di chi è rimasto e soprattutto di chi non farà più parte del mio mondo.
Smettila di amare il tuo odio verso l’amore altrui. Chissà, magari, sarai tanto quanto o anche più felice degli innamorati che ti sembrano ridicoli e patetici.
L’ho visto quel tramonto, era ferito di rosso e tra le vene, il volo di rondini. Dentro, mi si riversava l’ultimo raggio. Sotto, si apriva la sera. Certi umori hanno l’olio dei quadri esistenziali dipinti dalle ciglia al cuore e lì restano, senza cornici, a continuare i colori.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento.
I dubbi ti tormentano dentro, ma allo stesso tempo lasciano quel barlume di speranza, che ha un retrogusto quasi eccitante.
L’amore, costruzione di attimi che suggellano eventi di tenerezza… e quando senti indebolire nel tempo il dolce sentimento, lo ricerchi in sguardi d’innamorati per ricordare la tua prima emozione.
Le mie cicatrici sono i segni di chi c’è stato, di chi è andato, di chi è rimasto e soprattutto di chi non farà più parte del mio mondo.
Smettila di amare il tuo odio verso l’amore altrui. Chissà, magari, sarai tanto quanto o anche più felice degli innamorati che ti sembrano ridicoli e patetici.
L’ho visto quel tramonto, era ferito di rosso e tra le vene, il volo di rondini. Dentro, mi si riversava l’ultimo raggio. Sotto, si apriva la sera. Certi umori hanno l’olio dei quadri esistenziali dipinti dalle ciglia al cuore e lì restano, senza cornici, a continuare i colori.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento.
I dubbi ti tormentano dentro, ma allo stesso tempo lasciano quel barlume di speranza, che ha un retrogusto quasi eccitante.
L’amore, costruzione di attimi che suggellano eventi di tenerezza… e quando senti indebolire nel tempo il dolce sentimento, lo ricerchi in sguardi d’innamorati per ricordare la tua prima emozione.