Maicol Cortesi – Anima
La libertà è lo spazio infinito dell’anima.
La libertà è lo spazio infinito dell’anima.
Tutti i malefici del mondo non bastano a trasformare il disegno di Dio da oscenità e male, a bene e virtù. Salvare i propri servi dalle loro azioni vili non ha senso, come non ne ha avuto commissionare lo stesso assassinio come avvenne per Ida Dalser, perché il fascio del Cristo, discendende di Re Davide, non abbia più ostacoli, per prendere il destino di quello che si uccide, mangiandone il bene per la conquista e la rovina di tutto, rovina perché solo l’apparenza può cambiare, ma non la natura. Nella tristezza di quello che passa e più non torna, si possono solo vedere macerie e morte, tra le mura splendenti e poderose, un regno esteriormente saldo, ma c’è una diafana sostanza appena sotto l’apparenza vigorosa, e vani canti verso il cielo si odono nella culla della morte, “conquista”, “conversione” dicono gli angeli alle stelle, che tremanti o divertite si nascondono, forse nel luogo oltre la notte conosciuto solo a loro. Sotto, un mondo ormai sconfitto, moltiplicato con la macellazione, piegato all’insania, ingordigia e invidia di Dio e gli apostoli del figlio: la nuova terra dei guardiani celesti.
Poteva disegnarle l’anima, l’aveva vista negli occhi.
Non sottovalutare mai gli occhi fotografati, possono far finta di non sapere ma in realtà sanno perfettamente quello che nascondono.
Dietro le nuvole i bagliori dei fulmini ricongiungono le nostre vibranti anime elettriche all’apparenza disperse in un giorno color temporale.
Sono in pochi a guardare l’oltre della sensibilità dell’anima!
Già fin d’allora i sentimenti erano quelli che dovevano restare per sempre: l’incertezza del proprio valore, un continuo oscillare fra l’autostima e lo scoraggiamento, fra un idealismo al di sopra delle cose del mondo e un naturale appetito dei sensi, e come allora, anche cento volte più tardi ho visto quei tratti della mia natura talvolta come una spregevole malattia, talatra come segno di merito.