Maicol Cortesi – Società
Le cose non si cambiano cambiando le istituzioni, siamo noi che dobbiamo cambiare… tutti gli abitanti.
Le cose non si cambiano cambiando le istituzioni, siamo noi che dobbiamo cambiare… tutti gli abitanti.
La società è come un’onda. L’onda si muove in avanti, ma resta immobile la massa d’acqua di cui essa è composta. La stessa particella non s’innalza dal fondo fino alla cima. La sua unità è solo fenomenica.
Trovarsi davanti a un pazzo sapete che significa? Trovarsi davanti a uno che vi scrolla dalle fondamenta tutto quanto avete costruito in voi, attorno a voi, la logica di tutte le vostre costruzioni.
Un tempo la famiglia era considerata sacra, l’alabardo della società, oggi a causa della mal politica, chi ha famiglia è come se avesse commesso un gran delitto da scontare con molte pene.
Nei tribunali la bilancia pende troppo spesso dalla parte di chi ha gli avvocati migliori.
Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l’avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.
Non abbiamo alcun alibi. Siamo tutti colpevoli di quanto ci accade tutto attorno. Quando dobbiamo decidere sul nostro futuro ci facciamo manipolare la mente da pochissime persone, le quali decidono per noi. Poi ci troviamo a discutere in piccoli gruppi di tutte le decisioni sbagliate fatte prendere dai pochi. È ora di far valere le nostre ragioni in modo civile, però bisogna essere uniti e consapevoli dei risultati da ottenere. In questa giungla ci sono molti che si professano come i salvatori del mondo e dell’universo soltanto perché sono contro alcune ideologie, questi non sono veri salvatori, ma solo fomentatori di alcuni disagi e solo per questo si credono il futuro e il nuovo che avanza. Ci sono milioni di problemi tra meno urgenti, urgenti e urgentissimi. Non serve essere di mille partiti, ma di uno unico che vuole veramente cambiare. Bisognerebbe mettersi in tavoli da cinque, sei persone e discutere su come progettare il futuro, ogni tavolo sceglie in modo libero e democratico una persona la quale si siederà in un nuovo tavolo composto da cinque o sei persone, provenienti da altrettanti tavoli i quali con il sistema libero e democratico li hanno scelti. Così si portano le varie idee per progettare il futuro. Deve divenire una serie di tavoli fino ad arrivare al concepimento di un progetto di futuro che è partito dalla base e promosso da tutti con la consapevolezza che il risultato finale è una democrazia costruita sulle vere esigenze delle persone, perché partorita da esse stesse. Tutto questo oggi è un’utopia, dovremmo batterci per che in un futuro prossimo si possa avere una risposta certa per un vero futuro. Spero che commentiate in molti, soprattutto che si cerchi creare le basi per un futuro migliore. Si può creare un nuovo grande gruppo dove tutti insieme costruiamo il nostro futuro.